


Fioretto
Il bersaglio del fioretto è costituito da un giubbetto conduttivo (comunemente, ma impropriamente detto giubbetto elettrico) che ricopre tutta la zona del tronco, ovvero torace, addome, fianchi, schiena e da agosto 2008, grazie alla maschera, anche la zona al di sotto del mento (gorgiera)[1]; tutte le altre zone del corpo sono coperte dalla sola divisa bianca in tessuto elastico e costituiscono bersaglio non valido. Questa limitazione del bersaglio è retaggio dell'origine della scherma di fioretto. Difatti, nascendo il fioretto come arma di addestramento, l'allievo era impratichito a colpire le parti vitali del proprio avversario.
Il giubbetto conduttivo e il fioretto sono collegati tramite un cavo a un apparecchio che segnala, con suono e luci di diverso colore (solitamente: rosso o verde per il bersaglio valido, giallo o bianco per il bersaglio non valido), l'impatto della punta del fioretto sull'avversario. Il cavo conduttore viene infilato, attraverso la manica della mano armata, all'interno della divisa dello schermitore: per questo motivo è detto "passante". A seconda del colore della luce l'arbitro può stabilire se lo schermitore ha toccato l'avversario in bersaglio valido o non valido.
Il fioretto, assieme alla sciabola, è definito "arma convenzionale", ovvero è un'arma disciplinata da un regolamento per l'assegnazione della stoccata. Per avere assegnata la stoccata, o botta in gergo schermistico, l'atleta deve non solo colpire un bersaglio valido, ma deve farlo avendo iniziato l'attacco prima del suo avversario. Chi è in difesa, o non ha la priorità dell'attacco, per mettere a segno una stoccata valida dovrà prima parare l'attacco dell'avversario e rispondere con una botta o mandarlo a vuoto facendo pressione verso l'esterno.
